Case murate
Case rurali, villette unifamiliari, edifici scolastici, industriali, ferroviari, ricoveri attrezzi, depositi merci. Nei centri storici, nella prima periferia, lungo le grandi arterie, a cavallo dei binari, nella città diffusa e in aperta campagna. Non c’è distinzione di tipologia né di localizzazione nella distribuzione territoriale degli edifici che vengono murati. Non possiamo dire se sia un fenomeno di breve, medio o lungo periodo; constatiamo il fatto che il territorio che attraversiamo presenta un nuovo fenomeno nuovo di fronte ai cambiamenti in corso da anni nella nostra società. Edifici abitati e vissuti, poi abbandonati, quindi resi non disponibili all’occupazione altrui e, almeno temporaneamente, “invisibili”. Normalmente la difesa della proprietà privata passa attraverso le recinzioni e la creazione di nuovi confini ad una certa distanza dall’edificio; la muratura invece costituisce la difesa più prossima all’edificio, così vicina da far cambiare natura allo stesso edificio. La casa, o comunque l’edificio, non è più un luogo in cui abitare o svolgere delle pratiche, ma diventa un volume che esclusivamente occupa uno spazio. 2006